La Storia cominciò così.........

 


La ditta Ancillotti Meccanica nacque a Firenze nel 1907, fondata da Ernesto Ancillotti. Il figlio Gualtiero seguì le orme paterne e nel 1938 aprì la sua officina in via S. Monaca 6/8 rosso, nel quartiere di S.Frediano, e qui realizzò una modifica per le Harley Davidson WLA dell'epoca: rese elastico il telaio rigido di queste moto. Era una idea rivoluzionaria per l'anno 1948.  La scintilla che portò all'avvio della produzione moto fu l'elaborazione del Beta Camoscio Cross 50 cc .

La Numero Uno, come venne chiamata in "casa" Ancillotti, era stata kittata con parti speciali Ancillotti (testa e cilindro fusi in terra); furono utilizzate sospensioni anteriori e posteriori Ceriani (il top dell'epoca) e si adottarono gomme da "fuoristrada". Poi Gualtiero passò alla produzione di parti staccate tipo cilindri, teste ed altri accessori necessari all’elaborazione di motociclette da fuoristrada e da strada (da ricordare la bella carenatura del 50/60 cc da velocità, il serbatoio ed il codino sempre per questa moto).
Iniziò così, praticamente a livello artigianale, la produzione dei modelli Scarab Beta 50 cc e 100 cc.
Nel 1973, visto il boom del fuoristrada, la ditta venne trasferita alla Sambuca Val di Pesa, nei dintorni di Firenze, dove nacque la prima fabbrica dotata di catena di montaggio. Nella notte tra l'11 ed il 12 gennaio 1974 scomparve Gualtiero, ma i figli continuarono fino al 1985 anno in cui la ditta Ancillotti cessò la produzione.

Ma le moto fiorentine non erano note solo in Italia. Gli Ancillotti erano conosciuti anche all'estero : in Svezia, Olanda, Germania, Svizzera, Finlandia ( vi ricordate un certo Tiainen ? Come ha dichiarato lui stesso in una intervista, una delle sue moto fu un' Ancillotti), Spagna, Francia, mercati che, sia come risultati sportivi sia come vendite, dettero molte soddisfazioni ai nostri amici fiorentini. Importanti sono stati i successi sportivi . Dal '68 al '71 si sono avvicendati piloti come Roberto Rogai, Giovanni Landi, Paolo Cozzi, Adami, Birbes, Paolo Corona, F.Melloni, Missio, lo stesso Alberto Ancillotti, Piani, A.Micozzi, e tanti altri che hanno vinto nella regolarità e nel cross a livello regionale e nazionale. Dal '72 al '75-76, con le moto equipaggiate con motori Sachs e poi Hiro, si sono visti piloti come Pietro Polini nella classe 50 (campione d'Italia 1972 ) ed il mitico Giancarlo Curradi nel cross classe 125 ( campione d'Italia '71 - '73; ricordiamo la sua presenza al mondiale nel '73 alla finale del Prix FIM 125 a Zabok in Jugoslavia; da ricordare la rottura della catena che lo costrinse al ritiro. Giancarlo era in seconda posizione quando la "sua" catena Favorit lo lasciava a piedi) ed i non meno famosi Giovanni Landi, L.Picco, Franco Picco, Dal Brun (campione italiano 1976), Lolli, Santi (campione d'Italia 1975), Pietro Caccia terzo assoluto e medaglia d'oro nella classe 50 cc alla Sei giorni del 1976, i fiorentini Marco Barca nel trial 125, Roberto e Luigi Rogai nella regolarità, Walter Reggioli nella regolarita' classe 50, Maurizio Morganti campione italiano trial 125 nel 1977, Aroni, R.Cancelli, G.P.Findanno, il dakariano F.Meoni, M.Parrini, Pelanconi, R.Rogai, Tironzelli, lo svedese Tommy Holson e tanti altri, troppi per elencarli in così poco spazio.


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